“Chi lotta può anche perdere, chi non lotta ha già perso”
Ernesto “Che” Guevara

martedì 26 maggio 2009

CANDIDATI IN LISTA PER IL CONSIGLIO COMUNALE:




CANDIDATI IN LISTA PER IL CONSIGLIO COMUNALE:

CANDIDATO SINDACO GIULIO AFFRICANI

1) ADORANTE ROBERTA
2) AFFRICANI ELISA
3) ALESSANDRINI IRENE
4) CROIA STEFANO
5) FALASCHINI LUCA
6) FRAPICCINI ALESSANDRO
7) FRAPICCINI DANILO
8) FRAPICCINI FABRIZIO
9) GALASSI DAVIDE
10) MACCARONI PAOLA
11) MAGINI SILVANA
12) MARCONI BARBARA
13) NARDI CRISTIANO
14) ROSSI EVA
15) STOPPINI MONIA

programma per le elezioni amministrative del comune di recanati 2009

RIFONDAZIONE COMUNISTA PER IL SOCIALE

IL NOSTRO PROGRAMMA PER UNA CITTA' SOLIDALE

SOSTEGNO AL REDDITO delle famiglie meno abbienti, locali o immigrate, che pagano maggiormente le spese della grave crisi economica attuale, mediante la creazione di un fondo speciale, finanziato con il 5 per mille destinato ai comuni.
AGEVOLAZIONE nell'accesso ai servizi sociali fondamentali per le famiglie quali asili nido, mensa scolastica, sconti sull'acquisto dei libri di testo, incentivi per gli affitti e controllo sui canoni di affitto richiesti dai proprietari delle abitazioni per prevenire la speculazione in questo settore.
ISTITUZIONE di servizi di ausilio alla persona ed alle famiglie quali: Sportello Baby Sitter e Sportello Badanti.
RIORGANIZZAZIONE delle attività svolte dal Settore Servizi Sociali a partire dall'analisi dei bisogni delle fasce deboli della nostra comunità (anziani, immigrati, diversamente abili, bambini, nuclei familiari a basso reddito) da realizzare mediante la programmazione e gestione delle azioni ed interventi utili, sottoponendo le stesse a controlli continui per verificarne in progress l'aderenza alle diverse situazioni.
RICORSO A TRATTATIVE APERTE per l'affidamento dei servizi alla persona, per garantire competività, trasparenza e controllo nella gestione degli stessi.
REALIZZAZIONE di una rete di collaborazione tra il comune e le associazioni di volontariato impegnate nel sociale, valorizzando le competenze e la professionalità degli operatori, per garantire capillarità e celerità negli interventi in favore delle fasce deboli della nostra comunità, troppo spesso lasciate in balia balia di una burocrazia lenta ed inadeguata a fronteggiare eventuali situazione di urgenza.
AVVIO di un nuovo progetto articolato di EDILIZIA POPOLARE, a vantaggio delle persone a basso reddito, che deve andare di pari passo con la redazione di un diverso piano urbanistico che metta fine alla speculazione edilizia ed alla cementificazione selvaggia a cui abbiamo assistito in questi anni in assenza di un aumento del numero degli abitanti che possa giustificare tanto “fervore edilizio”. Crediamo infatti che la casa deve essere considerata un bene essenziale e non un investimento economico sul quale lucrare mediante l'applicazione di canoni d'affitto irraggiungibili per la maggior parte delle famiglie e persone a reddito fisso.
PROMOZIONE di un DIVERSO MODELLO DI SVILUPPO, è dai territori che deve partire il messaggio che un altro mondo è possibile. In concreto, è necessario investire nelle Fonti di Energia Rinnovabile, nelle fonti di Economie Alternative quali la Bottega del Mondo Solidale ed i Gruppi di Acquisto Solidale e nella produzione e commercializzazione a prezzi accessibili, tramite il ricorso alla “filiera corta” dei cibi Biologici. Il valore che ci ispira è quello della QUALITA' DELLA VITA per tutti e non solo per chi ha redditi alti.
RILANCIO DELL'ASSOCIAZIONISMO DEL VOLONTARIATO, CULTURALE E RICREATIVO, cuore pulsante della nostra città che, nonostante abbia sofferto in questi ultimi anni una grave carenza di attenzione e di fondi da parte dell'amministrazione comunale, resiste con orgoglio grazie alla tenacia di tanti volontari. Creazione di una rete di rapporti costanti con le Associazioni degli immigrati presenti sul territorio, per favorire la reciproca conoscenza e cercare obiettivi e percorsi comuni per i quali lavorare insieme.
SOSTEGNO ALLO SPORT quale veicolo di socializzazione ed aggregazione, con particolare riferimento alle attività rivolte ai giovani e giovanissimi, perseguite senza scopo di lucro, garantendo rappresentatività anche agli sport minori tramite una equa gestione e destinazione degli impianti sportivi e dei contributi comunali.
TUTELA E RECUPERO SUL PIANO EDILIZIO ED AGRICOLO DELLA BELLA CAMPAGNA RECANATESE, attraverso progetti che ne valorizzino le potenzialità sia in termini di risorsa economica legata alla produttività della terra che dal punto di vista turistico, anche mediante interventi sulla viabilità mirati a consentire una migliore vivibilità.
RILANCIO DEL CENTRO STORICO CITTADINO attraverso un “piano di recupero” della vivibilità dello stesso realizzato mediante la valorizzazione delle potenzialità che lo caratterizzano e che individuiamo:
-dal punto di vista abitativo, agevolando il recupero e la ristrutturazione delle abitazioni presenti al suo interno e l'abbattimento delle barriere architettoniche per garantire la fruibilità delle abitazioni anche ad anziani e portatori di handicap;
-dal punto di vista culturale interagendo con l'associazionismo locale nella gestione di strutture culturali (esempio per tutti il Teatro Persiani) e nella creazione di eventi musicali, artistici, culturali integrati e continuativi anche con il supporto dei gruppi spontaneamente aggregati di immigrati sempre nell'ottica di una maggiore conoscenza di culture e forme artistiche diverse dalle nostre;
-dal punto di vista commerciale mediante politiche che consentano agli esercizi commerciali di continuare ad esercitare e potenziare la propria attività senza dover assistere più alla desertificazione del centro storico ed alla progressiva chiusura di negozi e botteghe che hanno fatto la storia della nostra città;
-dal punto di vista urbanistico mediante la predisposizione di strutture adeguate a garantirne la completa fruibilità quali parcheggi, arredo urbano qualificato, cura e buona gestione del verde pubblico (con particolare riguardo all'urgenza rappresentata oggi dal degrado di Villa Colloredo), pedonalizzazione, recupero di accessi dalla circonvallazione al centro Storico oggi chiusi o poco praticabili.
Tutto questo anche allo scopo di PROMUOVERE IL TURISMO in tutti i giorni dell'anno e per riportare le persone, soprattutto i giovani, a riappropriarsi di questi spazi unici sia dal punto di vista architettonico che evocativo, nella ferma convinzione che un progetto di recupero del centro storico cittadino riveste anche grandissime potenzialità sociali. Ripopolare il Centro Storico sarà anche un utile strumento per CONTRASTARE LA MICROCRIMINALITA' che si sta diffondendo anche a Recanati, causata dalla desertificazione dello stesso soprattutto nelle ore serali e nei giorni festivi.

“Chi lotta può anche perdere, chi non lotta ha già perso”
Ernesto “Che” Guevara

lunedì 25 maggio 2009

APPELLO: IL FUTURO SI PUO' ANCORA SCRIVERE


Viviamo il tempo buio di una crisi inedita e strutturale del capitalismo, una crisi economica, sociale, ambientale e alimentare determinata da decenni di politiche neoliberiste: si apre la strada ad una vera e propria crisi di civiltà il cui emblema è la guerra tra i poveri.
Il rischio è l'uscita da destra dalla crisi: la progressiva frantumazione del mondo del lavoro, il passaggio dal welfare alla carità, lo svuotamento della democrazia, resa sempre più impermeabile ai conflitti e ai soggetti sociali, e la ripresa di ideologie nazionaliste, razziste, fondamentaliste, sessiste e omofobe. È un processo che in Italia assume il volto di un nuovo autoritarismo, quello plebiscitario e populista del berlusconismo, che potrebbe essere rafforzato da una ulteriore deriva maggioritaria e dalla cancellazione definitiva di ogni possibile rappresentanza dell'opposizione sociale.
Noi ci battiamo per una uscita da sinistra dalla crisi e per questo motivo sosteniamo la lista anticapitalista e comunista a cui hanno dato vita esponenti dei movimenti altermondialista, femminista, pacifista, ambientalista, antirazzista, LGBTQ assieme a Rifondazione comunista-Sinistra Europea, Comunisti italiani, Socialismo 2000 e Consumatori Uniti. Un progetto di critica radicale e profonda alle politiche neoliberiste che in Europa hanno accomunato popolari, liberali e socialisti, cioè tutti i partiti attualmente presenti nel parlamento italiano.
Sosteniamo la lista anticapitalista e comunista per mantenere aperta la strada dell'alternativa, in Italia e in Europa. Un voto utile per proporre un'uscita da sinistra dalla crisi, per rafforzare un'ipotesi di ricostruzione della sinistra basata sulla connessione fra diversi soggetti del conflitto e culture critiche, fra vertenze territoriali e movimenti globali, fra ambiente e lavoro, fra uguaglianza e libertà: una sinistra che non abbia rinunciato ad elaborare un pensiero forte dalla parte dei deboli, alla sfida per l'egemonia e la costruzione di un nuovo senso comune.
Pensiamo in primo luogo ad un voto d'ascolto di questa giovane generazione di invisibili, o meglio di invisibili alla politica, che sembrava condannata, dalla precarietà del lavoro, dei saperi, delle vite a non poter immaginare il futuro, a non poter lottare per il futuro, e che ha invece trasformato la propria atipicità nell'anomalia di un'onda che ha invaso, con gioia e rabbia, scuole, università, città; che ha reclamato diritto alla conoscenza, cittadinanza, reddito sociale; che ha nominato la contraddizione tra il capitale e le vite con parole, noi la crisi non la paghiamo, che hanno connesso le tante lotte e vertenze di questi mesi.
Un voto che tenga aperta la speranza, che apra la strada all'aggregazione della sinistra anticapitalista, comunista e della sinistra socialista.
PERCHE' IL FUTURO SI PUO' ANCORA SCRIVERE.
Primi firmatari: Pietro Ingrao, Vincenzo Accattatis (giurista), Gianni Alasia (ex partigiano), Mario Alcaro (università della Calabria), Piergiovanni Alleva (giuslavorista), Lucio Allocca (attore-regista teatrale), Bruno Amoroso, Pierpaolo Andriani (sceneggiatore), Cesare Antetomaso (avvocato), Franco Argada, Giorgio Arlorio (sceneggiatore), Ferdinando Arzarello (università di Torino), Franco Bacchelli (università di Bologna), Paola Baiocchi (redattrice "Valori"), Bruno Bartolozzi (giornalista), Riccardo Bellofiore (economista, università di Bergamo), Gioia Benelli (regista), Mauro Berardi (produttore cinematografico), Carlo Bernardini (fisico), Nicola Bernardini (compositore), Giovanni Bisogni (avvocato), Mimmo Borrelli (autore teatrale e attore), Nori Brambilla Pesce (segreteria Anpi Milano), Emiliano Brancaccio (economista, università del Sannio), Marco Brazzoduro (università La Sapienza, Roma), Sergio Brenna (Politecnico di Milano), Ferruccio Brugnaro (poeta operaio),Mario Brunetti (meridionalista, presidente MUSA), Benedetta Buccellato (attrice - segr. Associazione Per il teatro italiano), Fortunato Calvino (autore e regista teatrale), Luigi Cancrini (psichiatra), Antonio Caprai (vulcanologo), Berardo Carboni (regista), Antonio Carena (pittore), Massimo Carlotto (scrittore), Francesco Caruso, Raniero Casini (segreteria nazionale Sdl), Andrea Cavalletti (docente precario IUAV), Carlo Cerciello (regista teatrale), Valerio Cerretano (università di Glasgow), Paolo Ciofi, Elena Coccia (avvocata - Giuristi democratici Napoli), Paolo Coletta (attore-musicista), Vera Costantini (università Cà Foscari, Venezia), Silvano Cotti (fisioterapista nazionale italiana di calcio), Gastone Cottino (giurista, professore emerito università di Torino), Lorenzo D'Andrea (pittore), Dante De Angelis (macchinista- delegato alla sicurezza, licenziato), Walter De Cesaris (segretario Unione inquilini), Elena De Filippo (cooperatrice sociale), Roberto Del Gaudio (fondatore Virtuosi di S. Martino), Ivan Della Mea (cantautore e scrittore), Josè Luiz Del Roio (Forum mondiale delle alternative), Paolo de Nardis (università La Sapienza, Roma), Marco Dentici (scenografo), Massimo De Santi (fisico), Eugenio De Signoribus (poeta), Pippo Di Marca (regista teatrale), Don Andrea Gallo, Cristina Donadio (attrice), Eugenio Donise (già segretario regionale Pci Campania), Ada Donno (giornalista, Presidente AWMR), Angelo d'Orsi (storico, università di Torino), Lalla Esposito (attrice-cantante), Raffaele Esposito (attore), Angelo Ferracuti (scrittore), Nino Ferraiuolo (ex consigliere comunale Napoli, insegnante), Gianni Ferrara (costituzionalista), Luigi Ficarra (avvocato), Roberto Finelli (università Roma Tre), Milena Fiore (Cgil Bari), Iaia Forte (attrice), Giovanni Franzoni, Andrea Frezza (regista e scrittore), Galapagos (giornalista de "il manifesto"), Clara Gallini (università La Sapienza, Roma - Pres. Ass. Ernesto De Martino), Maria Luisa Gallo, Ezio Gallori (fondatore Comu), Ferruccio Gambino (università di Padova), Mario Geymonat (università Ca' Foscari, Venezia), Mario Gelardi (regista-autore teatrale), Ruggero Giacomini (storico), Enrico Giardino (Forum Dac, Roma), Antonella Guarnieri (storica), Diana Hobel (attrice), Domenico Jervolino (università Federico II, Napoli), Giorgio Inglese (università La sapienza, Roma), Davide Iodice (regista teatrale), Selly Kane (segreteria Cgil, Ancona), Roberto Lamacchia (avvocato), Beniamino Lami (segreteria nazionale Flc-Cgil), Peppe Lanzetta (autore-regista teatrale-attore), Fabio Licari (giornalista), Guido Liguori (università della Calabria), Giovanna Lombardi (avvocata), Sergio Longobardi (attore-regista teatrale), Domenico Losurdo (università di Urbino), Fabio Massimo Lozzi (regista), Domenico Lucano (sindaco di Riace), Mario Lunetta (scrittore-poeta), Fabio Marcelli (vice segretario Ass. internazionale Giuristi democratici), Giovanni Marini (università di Perugia), Citto Maselli (regista), Massimo Massussi (archeologo), Gerardo Mastrodomenico (attore), Daniele Mattera (attore), Giuseppe Mattina (avvocato), Eugenio Melandri (Associazione Chiama l'Africa), Lodovigo Meneghetti (architetto), Maria Grazia Meriggi (università di Bergamo), Davide Messinetti (università di Firenze), Peppe Miale (attore), Giuseppe Miale Di Mauro (autore-regista teatrale-attore), Emilio Molinari (ex parlamentare europeo), Raul Mordenti (università di Tor Vergata, Roma), Corrado Morgia (Fondazione Musica per Roma), Enzo Moscato (autore-regista teatrale-attore), Giuseppe Mosconi (sociologo del diritto, università di Padova), Luigi Negretti Lanner (compositore), Ibraima Niane (Fillea Cgil), Nicola Nicolosi (responsabile segretariato per l'Europa Cgil nazionale), Gian Paolo Patta (direttivo Nazionale Cgil), Tonino Perna, Ciro Pesacane (presidente Forum ambientalista), Barbara Pettine (sindacalista e femminista), Francesco Piccioni (giornalista de "il manifesto"), Guido Piccoli (giornalista), Agostino Pirella (presidente onorario Psichiatria democratica), Clio Pizzingrilli (scrittore), Massimo Pizzingrilli (università di Osnabruck e Munster), Chiara Platania (scrittrice e femminista), Francesco Polcaro (ricercatore IASF), Giuseppe Prestipino (filosofo), Michele Prospero (università La Sapienza, Roma), Massimo Ranieri (attore-cantante), Carla Ravaioli (saggista e ambientalista), Fausto Razzi (compositore), Andrea Ricci (economista, università di Urbino), Annamaria Rivera (attivista antirazzista, antropologa, università di Bari), Basilio Rizzo (consigliere comunale di Milano), Mimmo Rizzuti, Roberto Romano (ricercatore), Salvatore Romano (avvocato), Alessandro Rossetti (sceneggiatore), Nino Russo (regista), Giancarlo Saccoman (segreteria nazionale Spi Cgil), Antonio Salvatore (violinista), Edoardo Sanguineti (poeta), Massimo Sani (regista), Manlio Santanelli (autore teatrale), Mario Santella (autore-regista teatrale-attore), Paolo Scarsi (tecnologo), Gianni Serra (regista), Luisa Severi (Rialto occupato, Roma), Vincenzo Siniscalchi (coordinamento nazionale Sdl intercategoriale), Paolo Solier (ex calciatore), Anita Sonego (Libera Università delle Donne, Milano), Vincenzo Sparagna (giornalista-disegnatore), Gabriella Stramaccioni (dirigente associazionismo), Leopoldo Tartaglia (dipartimento internazionale Cgil), Stefano Tassinari (scrittore), Mario Torelli (università di Perugia), Patrizio Trampetti (attore-cantante), Delfina Tromboni (storica), Luciana Tufani (editrice), Fulvio Vassallo Paleologo (università di Palermo), Vauro (giornalista-disegnatore), Manlio Vendittelli, Giovanna Vertova (università di Bergamo), Pasquale Vilardo (avvocato), Imma Villa (attrice), Pasquale Voza (università di Bari), Virginia Zambrano (università di Salerno), Piero Zucaro (drammaturgo), Massimo Zucchetti (scienziati contro la guerra).
Danno il loro sostegno: Lothar Bisky (Presidente Partito della Sinistra europea), Frei Betto (scrittore, Brasile), Emir Sader (sociologo, Segretario CLACSO, Brasile), Joao Pedro Stedile (dirigente Movimento Sem Terra, Brasile), Marcos Del Roio (docente universitario, membro International Gramsci Soc., Brasile), Carlos Nelson Coutinho (docente universitario, responsabile Gramsci Society Brazil), Victoria Donda (Deputata nazionale Argentina), Cecilia Merchan (Deputata nazionale Argentina), Ana Maria Ramb (scrittrice, Argentina), Iris Sicilia (giornalista, Argentina), Carlos M. Zamorano (avvocato diritti umani, Argentina), Nora Podesta (Lega Argentina diritti umani) Carlos Fonseca Teran (Nicaragua), Liliana Garcia Soza (attrice, Chile e Uruguay), Beda Sanchez (economista, ambientalista, Venezuela), Evelia Ochoa (operatrice sociale del Movimento delle organizzazioni di base Caracas), Mario Neri (fondatore del Circolo Antonio Gramsci del Venezuela), Giordano Bruno Venier (urbanista, architetto, Venezuela).

domenica 24 maggio 2009

Vincè Veleno per Giulio Sindaco


RECANATI PUò CAMBIARE
FIDATEVI DI ME PAESANI
IO HO IL PELO, SUL PALMO
DELLE INCALLITE MANI
FIDATEVI DI ME
DI GIULIO AFFRICANI.

lunedì 18 maggio 2009

Intervista di Cosimo Rossi a Ivan Della Mea (Liberazione, 15/05/09)




“E’ l’ora di piantarla di dire alla gente che cosa bisogna fare: bisogna starci insieme e vedere che cosa possiamo fare con loro. Non per loro ma con loro. E allora secondo me qualcosa cambierebbe”. Se però la classe politica continua a accapigliarsi nel chiuso delle stanze e sproloquiare nei salotti tv, per Ivan Della Mea c’è poco da star allegri. L’autore e interprete del canzoniere popolare italiano rileva infatti che “in giro per il paese la sinistra c’è ed è unita, ma si è talmente rotta i coglioni che rimane di sinistra ma non va a votare”.

D. Dopo la mazzata del 3,1 per cento alle scorse politiche, alle europee la sinistra saprà almeno reagire oppure, toccato il fondo, continuerà a scavare?
R. E’ quel che temo. Mi auguro semplicemente che la lista comunista superi la soglia di sbarramento del 4 per cento e sono impegnato per questo. E devo dire francamente che ho considerato perverso il fatto che, per piccolissime beghe di potere, nel senso più penoso e squallido del termine, in quanto poi si tratta di briciole di potere, esponenti e realtà di una sinistra ormai atomizzata non abbiano avvertito l’esigenza di presentarsi insieme.

D. Ti riferisci, per intendersi, alla scissione da Rifondazione dopo il congresso di Chianciano da parte dell’area raccolta intorno a Nichi Vendola e confluita in Sinistra e libertà…
R. Sì. Secondo me, quando le questioni di potere, ancorché avallate da profondissimi ragionamenti di carattere politico, la vincono sulla possibilità di tenere insieme un nucleo forte di opposizione, a quel punto vengono meno qualunque argomentazione e distinguo di carattere ideologico. Infatti io qui non vedo più differenze ideologiche, vedo differenze etiche: perché considero questo modo di fare una vera e propria mascalzona.

D. Veramente si tratta proprio della stessa critica che i transfughi rivolgono a Rifondazione, cui vengono rimproverate una regressione vetero identitaria e la conseguente avversione nei confronti della costruzione di una nuova soggettività unitaria della sinistra…
R. Non è che le aggregazioni le puoi fare sui papocchi e i pastrocchi: le fai su obiettivi comuni veri. E quegli obiettivi dovremmo averli davanti tutti chiari.

D. Quali obiettivi?
R. Secondo me non è neanche la battagli contro Berlusconi. Credo sia molto più importante combattere a fondo contro il berlusconismo, perché quello è trasversale, tocca tutti, sia destra che a sinistra. E’ a partire da questo problema culturale di fondo che poi vai a trovare gli elementi dell’unità pratica. C’è una classe operaia in sofferenza? Lì ti devi battere; devi andare tra le persone a toccare con mano e combattere con loro. C’è un problema relativo all’immigrazione? Ti devi battere senza troppi compromessi. C’è un problema di rifiuto per ogni forma di differenza? Ti devi battere per la libertà e la dignità di tutte le differenze di questo mondo. Per quel che mi par di capire, c’è una parte della sinistra che è su questa lunghezza d’onda: è Rifondazione comunista. Altri, invece, sono su indirizzi affini, magari con discorsi anche culturalmente più seducenti, ma che in concreto non vanno da nessuna parte.

D. Anche questa spiegata così, però, non è una distinzione un po’ flebile e arcana? Non è che essere più o meno intransigenti a parole faccia poi questa gran differenza…
R. Insomma, io voglio un partito che – porca d’una miseria! – torni per strada, che ritorni fisicamente ad avere contatto con le persone, che venga fuori dalle proprie stanze, dalle federazioni, dai circoli. E che poi, per questa via, diventi capace rianimare e rinnovare anche le proprie strutture. Abbiamo bisogno di un partito fatto così, che vada in piazza, al dopolavoro, al circolo sportivo a mettersi a discutere con le persone in carne e ossa. Così da scoprire che magari sono tutti leghisti o berluschini, ma se ci ragioni insieme, se ci parli, qualcosa cambi.

D. Questo, però, è più o meno il tipo di rimprovero che viene rivolto a tutta la classe politica di sinistra, Rifondazione compresa…
R. Anch’io lo faccio a tutta sinistra. Ma all’interno della sinistra l’unica area che vedo in controtendenza è quella che fa riferimento a Rifondazione, alle forze riunite nella lista comunista per le europee. Perché poi sai cos’è che mi indigna di più?

D. Cosa?
R. Che in tutte le cose che ho fatto ultimamente in giro per l’Italia la sinistra l’ho trovata sempre, unita. E mica poca. Gente che è di sinistra e sta là tutta insieme. E nessuno tira fuori i propri ismi, le questioni di identità o le beghe di bottega.

D. Quel popolo di sinistra che per l’appunto è sempre più avvelenato coi politici…
R. Sì. La sinistra unita c’è, c’è già. E sai qual è il pericolo? Il pericolo è che gran parte di questa gente si sia talmente rotta i coglioni che rimane sì di sinistra ma non va a votare. Invece a queste persone bisogna starci insieme. E non per dire loro cosa secondo noi bisogna fare. Anzi. E’ l’ora di piantarla di dire alla gente che cosa bisogna fare: bisogna starci insieme e vedere che cosa possiamo fare con loro. Non per loro ma con loro. E allora secondo me qualcosa cambierebbe. Di tutti quelli che mi vengono a dire che fanno qualcosa per io diffido. Mi ricordo sempre un operaio metalmeccanico che mi raccontava: “ogni volta che viene un sindacalista in fabbrica a dirmi che lui e il sindacato stavano facendo qualcosa per io avevo l’impulso di mettermi una lastra d’acciaio sotto le mutande”. Dobbiamo vedere quel che siamo capaci e abbiamo voglia di fare insieme: decidere e fare le cose insieme, anche sbagliando, però insieme.

venerdì 15 maggio 2009

Intervista di Cosimo Rossi a Edoardo Sanguineti Poeta e critico (Liberazione, 14/05/09)


La sinistra affronta le prossime europee sempre lacerata e litigiosa. C'è modo di invertire questo senso si marcia?
Insieme ad altri siamo impegnati perché in questa tornata elettorale vi sia un'affermazione significativa delle forze di sinistra disperse in un'area che è intenzionalmente emarginata. Io condivido e sostengo questo sforzo per sostenere la lista comunista, affinché le forze vecchie e nuove di sinistra che hanno operato in modo disorganico si trovino collegate, per consentire alla sinistra di affrontare la sfida. Questo coincide per me con quello che avevo elaborato quando per le primarie genovesi avevo raccolto appunto le forze della sinistra suscitando anche molti contrasti e polemiche.

Per aver evocato "l'odio di classe"…
Mi ero richiamato con Walter Benjamin all'odio di classe…

Che in fin dei conti è tutt'altro che infondato e scandaloso: i sentimenti e l'agire dell'Italia nei confronti degli stranieri che viaggiano sulle carrette del mare sono a dir poco di avversione, se non propriamente di odio…
L'odio c'è, è vero. La frase risale alle Tesi di filosofia della storia, che rappresentano in qualche modo il testamento politico di Benjamin. Quando ascoltiamo le cifre relative al fenomeno delle migrazioni ci si rende conto di quanto sia difficile organizzare in modo razionale le cose. Oggi come oggi se sono un bianco romeno entro tranquillamente in Italia in quanto cittadino comunitario senza essere notato, mentre se sono un nero africano vengo immediatamente visto e percepito come il colore del pericolo. Mi pare sia importante combattere queste idee, il fatto che l'odio di classe anziché contro i potenti va sollevato contro i deboli. E' odio di classe quello che ha tolto la virtù al proletariato. Oggi come oggi chi si riconosce nel proletariato?

Probabilmente nessuno si definisce più tale. Viene rifiutata la definizione in quanto umiliante?
Oggi abbiamo i lavoratori, che sono sfruttati in ogni modo ma non si dice. Solo i morti sul lavoro ci dicono che esiste lo sfruttamento, che per guadagnare quattro soldi si rinuncia anche alle tutele e ai diritti. Anche il modo in cui è stato utilizzato pubblicamente il terremoto la dice lunga su quanto si possano convertire in posizioni equivoche e pericolose questioni che invece dovrebbero essere limpide come quelle relative agli aiuti e la ricostruzione, il modo in cui vengono utilizzate le risorse, il tipo di interventi. Con tutti i viaggi e le promesse di Berlusconi ci troviamo messi davanti a una rappresentazione e a una situazione in cui rimangono del tutto in sospeso gli aspetti veri: i problemi di sopravvivenza e di convivenza dei superstiti, i problemi di ricostruzione, i problemi di difesa del patrimonio e del territorio. Cosa vuol dire, per esempio, che i soldi per la ricostruzione ci sono? Vuol dire solo che pagheremo tutti. Ma vuol dire anche che c'è il rischio di speculazioni straordinarie e di abusi. Di questo, però, non si discute. O ancora: diamo in affitto opere d'arte a chi si impegna a restaurarle. Questo vuol dire che chi ha soldi può disporre a piacere del patrimonio artistico. Mi pare renda bene l'idea di come bisogna stare attenti.

Tornando alle elezioni europee, Franceschini sta facendo una campagna agguerrita per sostenere che l'unico risultato che conta sarà la differenza tra il Pdl e il Pd…
Francamente non mi convince. Devo dire che l'atteggiamento del Pd non mi pare affatto efficace. Confido di più nel riunirsi delle forze emarginate e che rischiano di essere cancellate dalla vita politica attraverso questa mitologia del voto utile. Che mi pare mistificante.

In che senso?
Il problema è se si crede che effettivamente il Pd rappresenti alternativa efficace alla destra berlusconiana oppure se, anche sulla base dell'esperienza passata e recente, si possano avere delle riserve in merito. Credo perciò si possa smentire la mitologia per cui o si vota Pd oppure non serve; credo si possa dubitare dell'utilità del voto al Pd. E mi sembra anche che le differenze tra il Pd e la destra, che verbalmente possono apparire rilevanti, non lo siano altrettanto in sostanza.

Contraddizione ancora più marcata in Di Pietro, che tuttavia fa incetta di consensi…
Questo mi pare anche comprensibile, perché effettivamente si presenta come refrattario a ogni compromesso, al di fuori del sistema di coalizioni oggi esistenti. Il mio tentativo è invece quello di intraprendere una strada diversa anche attraverso il sostegno alla lista comunista, in cui non è questione di ostentare sinistrità, ma di realizzare un metodo e un sistema nuovi. Perché c'è il rischio che forze che occupano ruoli di qualche responsabilità sul terreno locale perdano significato appena trasportate su un binario di maggiore responsabilità, nazionale o anche europeo. A questo proposito l'impegno per l'affermazione della lista comunista mi pare il massimo rischio utile.

giovedì 14 maggio 2009

presentazione lista candidati e programma

Domenica 17 Maggio alle ore 11:00 presso il Salone del Popolo in Corso Persiani verrà presentata la lista dei candidati a supporto del candidato sindaco Giulio Affricani per il PRC ed il programma per il cambiamento del governo della Città.
Seguirà pranzo presso il ristorante Passero Solitario, quota sociale € 15.00
Per prenotazioni tel.3382812732-071981508

Haidi Giuliani - "E' ora di lavorare..."


«Non possiamo più permetterci di pontificare e sperare»

Intervista di Cosimo Rossi ad Haidi Giuliani (Liberazione, 13/05/09)

«Qualunque cosa si possa fare contro questa destra e il suo carattere autoritario va fatta». Quindi per Haidi Giuliani, candidata nella circoscrizione nordovest, alle prossime europee «anche andare a votare è importante». Perché «non dobbiamo permettere che, nonostante i suoi errori, la sinistra sparisca o che venga definito di sinistra chi approva i respingimenti degli immigrati e le politiche securitaria come fanno in Europa il Pd e Di Pietro».

L'Europa da una parte viene chiamata in causa come paravento per i provvedimenti contro gli immigrati e dall'altra condanna l'Italia. Qual è allora il suo vero volto politico?
In Italia si ha la capacità di peggiorare ogni cosa. Quindi ci si rivolge all'Europa con aria anche arrogante per sostenere che ha ragione il governo italiano, richiamando nello stesso tempo alcune direttive comunitarie.

Perché in effetti la politica europea non è così indulgente…
No, anzi si manifesta con un volto abbastanza feroce. Del resto, è sempre accaduto che il più ricco si difendesse dal più povero o, più precisamente, da chi è stato impoverito. Siccome al giorno d'oggi la forbice si allarga sempre di più, il dramma diventa ogni giorno più ampio e più profondo. Da questo punto di vista sarebbe importante riuscire a fare in modo che il parlamento europeo diventi finalmente un parlamento a tutti gli effetti, con potere legislativo, che non si occupi solamente di economia ma anche di garantire i diritti alle persone.

Proprio in materia di immigrazione anche i socialisti del Pse hanno adottato posizioni restrittive, come purtroppo dimostra la Spagna di Zapatero…
I socialisti in Europa sono ondivaghi. Si schierano di volta in volta a seconda della convenienza del momento. Perciò noi rivendichiamo giustamente di far parte del Gue, il gruppo della sinistra europea, che è molto chiaro e coerente nelle sue posizioni, dove non si è mai detta una cosa per poi farne un'altra. C'è un solo gruppo che ha cercato di contrastare queste politiche securitarie ed è il Gue. Francamente non comprendo chi dice di voler andare in Europa schierandosi apertamente in contrasto con Berlusconi ma per poi andare a sedere in gruppi diversi che spesso adottano le stesse politiche del governo italiano.

Ti riferisci al Pd ma anche a Sinistra e libertà?
Mi riferisco a tutti quelli che non indicano con chiarezza quali sono i loro obiettivi e le loro intenzioni in Europa. Da questo punto di vista io ho già fatto un'esperienza che mi ha fatto molto soffrire quando sono stata eletta in senato su un programma che poi è stato disatteso nella gran parte di quanto era in esso affermato. Questo non è ammissibile: non si può parlare in un modo e poi fare cose diverse.

A questo proposito anche l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro è incredibilmente contraddittoria: in Italia si presenta come la forza più agguerrita contro Berlusconi, ma in Europa sostiene in gran parte le stesse posizioni…
Non vedo differenza tra gli obiettivi effettivi di Di Pietro e quelli delle destre. Adesso Di Pietro grida allo scandalo perché sono stati cacciati indietro i barconi senza riconoscere il diritto di asilo, però non mi pare che sia mai stato il paladino di una politica di accoglienza. Io poi con dell'Italia dei Valori ho un pessimo ricordo per la commissione di inchiesta sul G8 di Genova.

Bocciata proprio con il voto determinante del partito di Di Pietro…
Appunto. Una persona che si riempie la bocca con la giustizia eppoi nega una commissione di inchiesta che dovrebbe fare luce su quel che è accaduto veramente. Questo è esattamente il contrario della giustizia. Ed è quel che ha fatto Di Pietro.

Eppure anche a sinistra c'è chi guarda all'Italia dei Valori perché è più intransigente nell'opporsi a Berlusconi…
In Italia si cerca sempre l'uomo della provvidenza. E allora per contrastare l'omino della provvidenza di destra ci si rivolge a un altro omino della provvidenza. E' la dimostrazione della gran confusione che c'è a sinistra. E che forse è stata provocata anche dai partiti di sinistra e dal loro comportamento.

A che tipo di comportamento ti riferisci?
Alla mancanza di chiarezza e di coerenza, al fatto che bisogna essere credibili, senza fare affermazioni velleitarie che poi sono irrealizzabili ma anche senza venir meno a se stessi. Io penso da sempre che a sinistra, qualunque sinistra, si dovrebbe esprimere chiaramente i propri obiettivi e poi riunirsi per raggiungerli. Non credo sia più il momento di discutere di scissioni o di nuove aggregazioni, di fare partiti nuovi o dividersi in tanti pezzetti. Si tratta invece di lavorare. Chi vuole davvero l'unità lo faccia lavorando sui problemi concreti e non sulle chiacchiere.

Invece la sinistra si presenta ancora una volta divisa e forse non raggiunge neanche la meta…
Probabilmente non abbiamo ancora toccato il fondo, come si suol dire. Si vede che non è sufficiente il disastro in cui ci troviamo per capire che bisogna smetterla con le grandi dichiarazioni di intenti e identitarie. Perché non possiamo più permetterci di pontificare e sperare: dobbiamo fare tutto quello che è umanamente possibile per contrastare questa deriva autoritaria di destra che ormai si è affermata. Quindi qualsiasi cosa che si possa fare va fatta. Anche un gesto semplice come votare.